domenica 9 gennaio 2022

Cambiamenti radicali

Quando prendiamo in considerazione il concetto di cambiamento cosa intendiamo veramente? La cosa a che fare, ad esempio con i "buoni propositi"? Siamo sempre pronti a  dire - da mani mi metto a dieta, da domani mi iscrivo alla palestra sotto casa, da domani  starò di più con mia moglie, ecc-

Ma è questo il cambiamento che ci evolve, ci fa più consapevoli?

E' forse, invece, un atteggiamento, una visione prospettica che illumina il quotidiano rendendolo reale, privo di incrostazioni egotiche a cui siamo aggrappati perchè ricerchiamo incessantemente una identità alla quale aderire.

Siamo esseri condannati alla costante ricerca della felicità e non ci curiamo dell'abbandono del proprio edificante Io.

Si, il cambiamento è in definitiva un abbandono senza sentirci orfani.

Ripoto un brano di Jiddu Krishnamurti tratto dal libro "La rivoluzione anteriore"

Qualsiasi tendenza o talento che produca isolamento, qualsiasi forma di auto-identificazione, per quanto stimolante possa essere, distorce l’espressione della sensibilità e crea insensibilità.

La sensibilità viene offuscata quando si dà importanza al “me” e al “mio” – io dipingo, io scrivo, io invento.

Solo quando siamo consapevoli di ogni movimento del nostro pensiero e dei nostri sentimenti nelle relazioni con le persone, con le cose e con la natura, la mente è aperta, flessibile, non intralciata da esigenze auto-protettive e desideri; e soltanto allora c’è sensibilità al brutto e al bello, non ostacolata dal sé.

La sensibilità alla bellezza e alla bruttezza non deriva dall’attaccamento, nasce con l’amore, quando non ci sono conflitti creati da noi stessi.

Quando siamo poveri interiormente, indulgiamo in varie forme di esibizione esterna, con la ricchezza, il potere, i possessi.

Quando i nostri cuori sono vuoti collezioniamo cose.

Se ce lo possiamo permettere, ci circondiamo di oggetti che riteniamo belli, e siccome gli attribuiamo enorme importanza, siamo responsabili di molta infelicità e distruzione.

Lo spirito acquisitivo non è amore per la bellezza, sorge dal desiderio di sicurezza ed essere sicuri significa essere insensibili. "





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