Le Monete Tribali Africane e il Concetto di Forma nel Design – Un’Esplorazione Transculturale tra Oggetto, Valore e Identità
L’ occasione di tornare a parlare di forma nell’arte mi è arrivata
dopo aver visitato la bellissima mostra al Musec di Lugano AFRICAN
DESIGN. I metalli del potere.
Quando si affronta il concetto di “forma” nel design, spesso
si tende a considerarlo in termini puramente estetici o funzionali. Tuttavia,
la forma è anche un dispositivo culturale, narrativo e simbolico. Essa
costituisce un mezzo attraverso cui si esprimono, si codificano e si tramandano
significati. In questo contesto, le monete tribali africane rappresentano un
campo di studio straordinario, in grado di mettere in discussione i paradigmi
classici della progettazione occidentale e offrire nuovi spunti per comprendere
la relazione tra oggetto, funzione e cultura.
Tento un’indagine comparativa tra le monete tribali africane
e il concetto moderno di forma nel design. Verranno analizzate le implicazioni
simboliche, rituali, estetiche e funzionali della forma in due contesti
apparentemente distanti ma sorprendentemente complementari: il sistema
monetario tradizionale africano e la pratica del design industriale e
contemporaneo. Tale confronto non solo arricchisce la nostra comprensione delle
pratiche materiali africane, ma solleva questioni fondamentali sul ruolo del
design nella costruzione di significati condivisi.
I Sistemi Monetari Tribali Africani: Un’Alchimia tra
Forma, Valore e Società
Nel continente africano, prima della diffusione delle valute
coloniali europee, esistevano centinaia di sistemi monetari tradizionali,
ciascuno dei quali rifletteva l’organizzazione sociale, i valori culturali e le
strutture simboliche delle comunità locali. Le cosiddette "monete
tribali" erano spesso realizzate in metallo – rame, ferro, ottone – e si
presentavano in forme estremamente varie: bracciali, asce, zappe, serpentine,
anelli, oggetti fallici, lance, spade, e figure antropomorfe o zoomorfe.
Queste forme non erano arbitrarie. Esse codificavano
informazioni, raccontavano storie, stabilivano gerarchie sociali, e regolavano
le relazioni interpersonali. Ad esempio, nella regione del Congo, le “monete a
forma di zappa” erano simbolo di fertilità e abbondanza, e venivano spesso
utilizzate nei matrimoni come dote. In altri contesti, le “monete a bracciale”
(come i manilla dell’Africa Occidentale) erano riservate a cerimonie rituali o
alla compravendita di terre, bestiame e persino persone. L’uso e la forma della
moneta erano quindi inseparabili: l’oggetto monetario non solo rappresentava un
valore, ma lo “metteva in scena”.
La Forma come Linguaggio: Antropologia delle Monete e
Teoria del Design
Se osserviamo queste monete attraverso la lente
dell’antropologia visiva, possiamo cogliere la profondità del rapporto tra
forma e cultura. Ogni elemento formale – curva, punta, simmetria, texture – ha
una funzione comunicativa. È un linguaggio visivo, leggibile all’interno della
comunità, capace di trasmettere appartenenza, potere, identità e legittimità.
Questo sistema semiotico è particolarmente interessante per il designer, in
quanto mostra come la forma possa superare il livello meramente funzionale per
diventare un vettore di significato.
Nel design moderno e contemporaneo, soprattutto a partire
dal XX secolo, si è sviluppato un pensiero sulla forma come “risposta
ottimizzata” a una funzione. Il principio modernista “form follows function” ha
dominato per decenni, portando alla creazione di oggetti essenziali, razionali,
riproducibili in serie. Tuttavia, questo paradigma ha mostrato nel tempo i suoi
limiti, soprattutto nel rapporto con le dimensioni simboliche e identitarie
degli oggetti.
Le monete africane tradizionali ribaltano questa logica: la
forma non è derivata solo dalla funzione tecnica (come mezzo di scambio), ma è
plasmata dalla funzione simbolica e rituale. Questo rovesciamento offre una
prospettiva rivoluzionaria per i designer che oggi vogliono andare oltre la
mera utilità e creare oggetti che parlino, che connettano, che raccontino.
Confronto con il Design Contemporaneo: Tra Globalizzazione e
Recupero del Locale
Nel mondo globalizzato, il design si trova in una posizione
ambigua: da una parte tende all’omologazione estetica, dall’altra ricerca
autenticità attraverso il recupero di tradizioni locali e materiali
culturalmente significativi. È in questo secondo movimento che la forma delle
monete tribali africane trova una nuova rilevanza.
Molti designer contemporanei, soprattutto nel campo del
design sociale, del design etico e del design artigianale, stanno riscoprendo
il valore della forma come portatrice di narrazioni. In questa cornice, le
monete africane diventano modelli di “design vernacolare”: oggetti nati dalla
comunità, in risposta ai bisogni locali, ma carichi di significati condivisi.
La loro forma non è imposta dall’esterno, ma generata dal contesto: è un
prodotto del paesaggio culturale.
Nel mondo occidentale, il recupero dell’imperfezione
(wabi-sabi), dell’artigianalità, della materia “calda” è una risposta alla
freddezza e all’anonimato del design industriale. Le monete africane, fatte a
mano, uniche, incarnano questi valori in modo autentico e originario. Esse non
solo rompono con la standardizzazione, ma propongono una forma di bellezza
legata alla memoria, all’uso, al vissuto.
Materiali, Simboli e Codici: La Forma come Mappa
Culturale
Analizzando le monete africane dal punto di vista dei
materiali, emerge un’altra dimensione fondamentale della forma: la sua
relazione con la materia. In molte culture africane, il ferro è considerato
sacro, in quanto associato al fuoco, alla creazione, alla trasformazione. Il
fabbro – colui che plasma la forma – è spesso visto come una figura liminale,
tra l’umano e il divino. Ne deriva che la forma non è solo estetica o
funzionale, ma spirituale.
Il designer contemporaneo, invece, è spesso distaccato dalla
produzione materiale. La progettazione avviene in studio, mentre la
realizzazione viene affidata alla fabbrica. Ciò comporta una separazione tra
l’idea della forma e la sua esecuzione, tra la visione e la materia. Le monete
tribali africane rappresentano un’opportunità per ripensare questa distanza:
esse ci insegnano che la forma nasce nel gesto, nell’uso, nel rito, e che la
materia è co-autrice del significato.
Le monete tribali africane non sono semplicemente artefatti
del passato. Esse sono testimoni viventi di una concezione del design radicata
nella cultura, nella ritualità, nella narrazione. Mettere in dialogo queste
forme con il pensiero contemporaneo sul design non è un esercizio nostalgico,
ma un atto critico e rigenerativo.
In un'epoca in cui il design rischia di perdere contatto con la vita reale, con i bisogni profondi, con le relazioni umane e spirituali, le