Il rapporto tra la gestualità teatrale del gruppo teatrale catalano La Fura dels Baus e la gestualità di un serial killer è un tema che solleva questioni interessanti sulle modalità con cui il corpo comunica, esprime potere e trasmette emozioni, siano esse artistiche o violente. Sebbene si tratti di contesti apparentemente distanti – il primo appartenente all’arte performativa e il secondo a un comportamento deviante – entrambi coinvolgono una manipolazione precisa del corpo e dello spazio, trasformando la gestualità in un veicolo di significato. Questo saggio esplorerà le connessioni simboliche, espressive e concettuali tra queste due forme di comunicazione corporea.
La gestualità nella poetica de La Fura dels Baus
Il gruppo La Fura dels Baus ,nato negli anni ’70, ha rivoluzionato il panorama teatrale attraverso un linguaggio corporeo radicale e immersivo. La loro estetica si fonda sulla rottura delle convenzioni teatrali tradizionali, privilegiando una fisicità estrema, violenta e spesso provocatoria. Le loro performance, che mescolano teatro, danza, acrobazia e tecnologia, si basano su un’interazione stretta tra attori e spettatori, creando un’esperienza immersiva e disturbante.
La gestualità del gruppo è caratterizzata da movimenti crudi e intensi che riflettono temi quali il conflitto, il potere e la sopravvivenza. I performer utilizzano il corpo come strumento primario per comunicare sensazioni di oppressione, vulnerabilità o aggressione, spesso attraverso una coreografia che simula situazioni di tensione fisica o violenza. La gestualità in questo contesto diventa un linguaggio universale, capace di trasmettere emozioni archetipiche e toccare l’inconscio collettivo.
La gestualità del serial killer: il corpo come strumento di controllo e violenza
D’altro canto, la gestualità di un serial killer è intrinsecamente legata alla manipolazione del corpo – sia il proprio sia quello della vittima. I serial killer spesso manifestano un controllo ossessivo sul proprio linguaggio corporeo e sui gesti, utilizzandoli come strumenti per esprimere potere e dominio. In molti casi, i loro movimenti sono freddi, calcolati e ritualizzati, riflettendo una mente ossessionata dal controllo. La gestualità diventa un elemento coreografico che riflette un’espressione di sé distorta, una sorta di "teatro dell’orrore" privato e perverso.
Un elemento centrale nella gestualità del serial killer è il rituale, che spesso si traduce in schemi ripetitivi nei movimenti, sia durante gli omicidi sia nelle interazioni quotidiane. Questo rituale non è solo un mezzo per gestire l'ansia o il senso di colpa, ma anche un modo per creare una narrativa personale che conferisca un senso di identità e di potere. La teatralità implicita nei gesti di un serial killer, seppur involontaria, evoca una macabra rappresentazione performativa che comunica il loro universo interiore.
Paralleli simbolici e concettuali tra le due gestualità
Nonostante le profonde differenze tra l’arte performativa de La Fura dels Baus* e il comportamento patologico di un serial killer, ci sono alcune analogie sorprendenti che emergono dall’analisi delle loro rispettive gestualità.
1. Ritualità e simbolismo: Entrambi i contesti utilizzano gesti codificati e ritualistici. Nel teatro de *La Fura dels Baus*, i gesti rituali servono a evocare archetipi collettivi e a connettere gli spettatori con un immaginario primordiale. Per il serial killer, invece, il rituale ha una funzione individuale, un modo per affermare il proprio senso di controllo e dare un significato all’atto violento.
2. Intensità emotiva: Le performance de La Fura dels Baus sono progettate per evocare emozioni forti, spesso attraverso la rappresentazione di violenza e conflitto. Allo stesso modo, la gestualità del serial killer è intrinsecamente legata a un’intensità emotiva, che può essere il risultato di pulsioni interne o di una ricerca di catarsi personale.
3. Uso dello spazio: La gestualità di *La Fura dels Baus* è strettamente legata allo spazio fisico, con i performer che spesso invadono lo spazio degli spettatori, rompendo la quarta parete. Allo stesso modo, un serial killer utilizza lo spazio come elemento di controllo, creando un “palcoscenico” per i propri atti.
4. Disumanizzazione e trasformazione: In entrambi i casi, la gestualità può portare alla disumanizzazione. I performer de *La Fura dels Baus* spingono i loro corpi al limite, trasformandosi in entità che superano l’umano. Per il serial killer, invece, la disumanizzazione si manifesta attraverso l’oggettivazione della vittima, ridotta a strumento per soddisfare i propri desideri.
Differenze fondamentali: Arte contro devianza
Nonostante le somiglianze simboliche, le differenze tra queste due gestualità sono profonde e cruciali. Nel caso de *La Fura dels Baus*, la gestualità è una scelta artistica consapevole, un mezzo per esplorare e rappresentare temi universali. La violenza rappresentata è sempre simbolica, mirata a stimolare una riflessione critica. Nel caso del serial killer, invece, la gestualità è un’espressione patologica e distruttiva, priva di intento estetico o riflessivo.
La teatralità de “La Fura dels Baus” mira a creare connessione e catarsi; quella del serial killer, al contrario, isola e distrugge, immergendo l'individuo in un ciclo di alienazione e violenza.
In conclusione possiamo affermare che il confronto tra la gestualità teatrale de La Fura dels Baus e quella di un serial killer mette in luce come il corpo possa diventare un mezzo potente per comunicare, evocare e trasformare. Entrambi i contesti dimostrano che il linguaggio del corpo è profondamente radicato nell’esperienza umana, ca
pace di riflettere tanto la creatività quanto la distruttività. Tuttavia, la finalità e il contesto fanno la differenza: nel teatro, il gesto è un atto creativo e collettivo; nella devianza, è un atto distruttivo e solitario. Questo confronto invita a riflettere sul potere del gesto come veicolo di significato e sulle sue infinite possibilità, nel bene e nel male.