lunedì 15 novembre 2021

Segni



 Ci sono segni di una potenza inarrivabile, dove altrimenti gli schemi di una mente ordinaria non potrebbero concedere  alcuna possibilità interpretativa semantica.

Segni che delimitano, che confinano un area e creano uno spazio sacro.

Oltre il gesto - segno creativo che costituisce l'opera, c'è la determinazione di uno spazio, di un luogo dove l'entrata implica l'attraversamento di una soglia, un inciampo.

Oltrepassare quella  "zona tarkovskijana " implica l'accettazione di un non ritorno.

Bisogna, in altri termini essere disposti ad assistere al funerale del proprio ego per poter sopravvivere e cogliere questa epifania.

Lì avviene l'incontro con l'altro, quell'altro che riconosci perché ti abita.

Solo allora puoi raccogliere quell'evento dell'opera che ti annienta e schiaccia come corpo residuale, di risulta.

Accade di fronte a lavori di Artisti che bisogna affrontare con l'occhio umile del piccolo ossevatore che mette in gioco le proprie certezze e paure.

È la forma del non detto che ci fa critici, costruttori di universi creativi e improbabili. Insaziabili d'arte e di gesti inebrianti.


opere di 

Berlinde de Bruyckere

Chen Zeng

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